Logo

Sempre meno i medici di base attivi in Sardegna

La Fondazione Gimbe parla di un calo del 2,6% negli ultimi anni ma probabilmente non rende del tutto dell’idea delle difficoltà sul territorio dell’isola.

Ennesimo allarme, in Sardegna, per la carenza di medici di medicina generale (Mmg). È quanto emerge da un'analisi della Fondazione Gimbe sulle criticità nelle norme che regolano l'inserimento dei cosiddetti medici di famiglia nel Servizio sanitario nazionale (Ssn). Nell'Isola, tra il 2019 e il 2021, i medici si sono ridotti del 2,6% (la media nazionale è pari al 5,4%).

Il massimale di 1.500 assistiti viene superato dal 31,8% del totale dei medici (media nazionale 42,1%). Nel 2021 il 77,9% dei Mmg aveva oltre 27 anni di laurea (media nazionale 75,3%). Il numero medio di assistiti per Mmg all'1 gennaio 2022 in Sardegna è pari a 1.312 (media nazionale1.307). Secondo la stima del Gimbe, che prevede un rapporto di un medico ogni 1.250 assistiti (valore medio tra il massimale di1.500 e l'attuale rapporto ottimale di 1.000), all'1 gennaio2022 nell'Isola mancano 53 Mmg. Nel 2025 il numero dei medici di minuirà di 112 unità rispetto al 2021.

Fino qui i numeri che però non sembrano rendere la situazione drammatica che si sta vivendo ormai da tempo in molte zone interne della Sardegna. I dati di Gimbe sono sicuramente corretti, e un calo dei numeri inferiore al 3% non basta certamente a giustificare lo stato comatoso della sanità sul territorio, anche se è vero che 53 medici potrebbero coprire quasi 10mila persone, che in un territorio tendenzialmente poco popoloso come quello sardo non sono certamente poche.

 

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.