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Ecco i virus che aiutano la salute dei centenari sardi

  • Scritto da Effe_Pi

Uno studio ha individuato il viroma intestinale presente solo nelle persone più longeve, che potrebbero giocare un ruolo importante per proteggere il loro sistema immunitario.

I centenari -come quelli presenti in gran numero in alcune zone della Sardegna - hanno una popolazione di virus intestinali (il cosiddetto viroma) diversa rispetto a quello delle altre persone. Questi virus, interagendo con la popolazione dei batteri presenti nell'intestino (microbioma), potrebbe giocare un ruolo importante nella longevità. È quanto suggerisce lo studio coordinato dal Broad Institute di Cambridge e pubblicato sulla rivista Nature Microbiology.  

"Dal momento che i centenari rappresentano una popolazione sorprendentemente robusta, con una minore suscettibilità alle malattie e alle infezioni legate all'età rispetto a persone di decenni più giovani, la chiave della loro longevità rimane un argomento di interesse", scrivono i ricercatori, che hanno studiato il viroma di 195 ultracentenari identificati in Giappone e in Sardegna. Il gruppo di ricerca ha scoperto che queste persone presentavano una straordinaria varietà di popolazioni virali, ben più ricca di quella che si riscontra nei giovani adulti e begli ultra-sessantenni.

"Abbiamo scoperto che il viroma intestinale umano nei centenari rappresenta una comunità ricca e diversificata con popolazioni virali uniche che interagiscono con numerose specie batteriche identificate nei centenari", spiegano i ricercatori. In particolare, i ricercatori hanno identificato oltre 4.400 differenti gruppi di virus. Di queste, circa 1.700 non erano mai stati descritti in precedenza.  Secondo i ricercatori, queste popolazioni virali potrebbero contribuire a mantenere l'integrità della mucosa intestinale, proteggere da organismi patogeni e, in collaborazione con i batteri del microbioma, avere effetti benefici sia sul sistema immunitario sia sul metabolismo, favorendo l'invecchiamento in salute e la longevità.

Photo | Pixabay