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Addio alla coltura del pomodoro sardo, -40% di produzione

Il balzo dei costi e la concorrenza estera portano a una drastica riduzione in una delle coltivazioni più tradizionali nelle campagne dell’isola.

Il pomodoro, un classico prodotto sardo. O meglio lo era. Crolla infatti del 40% la produzione di pomodoro da industria nell’isola: il caro prezzi e la concorrenza estera stanno rendendo antieconomica la sua produzione. Già ai minimi storici lo scorso anno con circa 330 ettari coltivati per una produzione di circa 400.000 quintali di pomodoro, quest'anno è stata programmata una produzione del 40% in meno, riducendo drasticamente il prodotto made in Sardegna. Circa 30 anni fa la Sardegna ne produceva intorno ai 700 mila quintali.

"Il caro prezzi purtroppo decide il nostro piano colturale - afferma Giuseppe Onnis, presidente di Coldiretti Samassi e produttore di pomodoro da industria -. In Sardegna, pur non essendoci una filiera strutturata, funziona ugualmente grazie ad un rapporto consolidato negli anni fondato sulla fiducia e rispetto reciproco tra gli agricoltori e la Casar che chiude la filiera con trasformazione e vendita. Anche quest'anno, infatti - sottolinea Onnis - non si è tirata indietro davanti alle difficoltà che stiamo riscontrando anticipando il pagamento della materia prima di un mese, a ottobre piuttosto che a novembre come contrattato, e inoltre per scelta ha portato autonomamente il prezzo da 14 euro al quintale a 15 euro, come del resto era avvenuto anche lo scorso anno quando l'aumento fu di 30 centesimi, da 12,20 euro a 12,50".

Ma l'aumento incontrollato dei costi riguarda tutti, sia chi produce ma anche chi trasforma e commercializza: "Per questo abbiamo deciso a monte di ridurre le quantità garantendo la presenza del prodotto locale, ma allo stesso tempo anche la sopravvivenza di tutti gli attori della filiera". L'Italia, secondo le elaborazioni Coldiretti Sardegna sui dati Anicav (l'Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali), è il terzo produttore mondiale di pomodoro dopo gli Stati Uniti e la Cina e rappresenta il 14,8% della produzione mondiale e il 56,5% di quella europea ed è il primo Paese esportatore di prodotti a base di pomodoro.

Foto | Lcc

 

 

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