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Dalla Sardegna lo spray nasale anti Covid

Un progetto di ricerca tra i 10 sviluppati nell’isola da un gruppo di studiosi, c’è anche un dispositivo che individua il virus in modo istantaneo.

C'è uno spray nasale per bloccare il coronavirus all'ingresso delle vie respiratorie fra i 10 progetti di ricerca collaborativa 'SR4COVID' promossi da Sardegna Ricerche col team della piattaforma Biomed dell'agenzia regionale. Il team del dipartimento di Chimica e Farmacia dell'università di Sassari e di Porto Conte Ricerche lavora al 'NanoC4CoV' ha elaborato un sistema antivirale innovativo, brevettato di recente, costituito da nanoparticelle biocompatibili a base di carbonio.   

Altro progetto allo studio è il 'Raman4Cov', condotto da ricercatori del dipartimento di Fisica e di quello di Scienze della Vita e dell'ambiente dell'università di Cagliari, in collaborazione con Porto Conte Ricerche: si punta a realizzare un dispositivo portatile in grado di individuare il Covid in pochi secondi e senza reagenti, per uno screening di massa negli aeroporti o all'ingresso degli stadi. Il progetto si serve della spettroscopia Raman per tracciare e identificare il virus e i risultati sono promettenti, secondo quanto anticipato la scorsa settimana in un convegno al Parco scientifico e tecnologico di Pula, cui hanno partecipato i gruppi di ricerca dei due atenei sardi, il Crs4, Porto Conte ricerche e le aziende ospedaliere.

Un altro progetto in corso è 'Coating4CoV', per lo sviluppo di un nuovo materiale per neutralizzare i corona-virus prima che entri in contatto con l'organismo: si tratta di un rivestimento per dispositivi medici come guanti e mascherine ma anche per superfici toccate da molte persone in luoghi pubblici, come maniglie, corrimano e schermi touch. C'è poi 'Drug4CoV', studio che è riuscito a isolare un gruppo di molecole che aprono la strada verso farmaci per curare il Covid. Fra i 10 progetti in corso figurano anche un sensore elettrico per lo screening, test di sequenziamento veloci e la ricerca su nuovi paradigmi e algoritmi diagnostici e sulle varianti.

Ci lavorano scienziati e docenti universitari fra i quali Enzo Tramontano (microbiologo), Elias Maccioni (chimico farmaceutico), Plinio Innocenzi (scienza e tecnologia dei materiali), Pier Carlo Ricci (fisica sperimentale), Daniela Pagnozzi (ricercatrice in scienze chimiche di Porto Conte Ricerche), Roberto Cusano (biotecnologo del Crs4), Francesca Esposito (ricercatrice in scienze biologiche) e Stefano Lai (bioingegneria elettronica e informatica). "Sono tutti progetti attivati in pieno lockdown", sottolinea Maria Assunta Serra, direttrice generale di Sardegna Ricerche. "L'unità di supporto alla ricerca biomedica dell'agenzia e i laboratori del Parco scientifico si sono messi a disposizione del sistema della ricerca pubblica regionale per dare risposte alle numerose sfide lanciate dalla pandemia".

Foto | Nenad Stojkovic su Flickr

 

 

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