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I giochi tradizionali sardi arrivano anche in Cina

L'edizione virtuale di Olympias tra pencaneddu e tirollasticu ha visto la partecipazione di tre ragazzi dal paese asiatico.

Col Covid è diventato virtuale l'appuntamento con 'Olympias', la gara dei giochi tradizionali della Sardegna, organizzato ogni anno dal 2003 dal consorzio 'Due Giare' e dall'associazione 'Nayeli'. Ma poiché stavolta si poteva giocare da casa, vi hanno potuto partecipare anche tre ragazzi dalla Cina, su 55 iscritti all'ultima edizione.

Negli anni precedenti centinaia di piccoli nell'isola hanno ritrovato il gusto di divertirsi con su pencaneddu, su tirollasticu (fionda), a sa badrunfa (la trottola) o a sa cadiredda santa (la sedia che si forma con le braccia) nei centri storici dell'isola. Giochi 'poveri': bastano gessetti, elastici, pezzi di legno e la voglia di stare insieme. Stavolta il recupero della memoria storica è stato affidato al web e ai social, in particolare a video tutorial, scaricabili anche su YouTube. Sono stati scelti, in particolare 8 giochi su 22. Chi ha partecipato al concorso ha ricevuto nei giorni scorsi il kit di Olympias, un pacco dono con alcuni giochi in legno e materiale sulla manifestazione.

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L'invito ad aderire era stato lanciato nel giugno 2020 con un video pubblicato nella pagina Facebook di Olympias e delle 'Due Giare': "Gioca a casa con Olympias". Nei mesi scorsi ogni settimana gli organizzatori hanno pubblicato un tutorial su un gioco, per consentire ai bambini e agli adolescenti di cimentarsi a casa. Poi i ragazzi hanno partecipato al concorso inviando un video mentre giocavano con i loro familiari o anche brevi videointerviste, in cui hanno chiesto a genitori e nonni con quali giochi si divertivano da bambini. Il gruppo più numeroso di partecipanti e' formato da 40 ragazzi che vivono fra Oristano e dintorni, iscritti anche a un laboratorio specifico sui giochi di un tempo. Una decina vive in Marmilla, due nel Nuorese e tre in Cina. Per tutta l'estate i piccoli giocatori hanno costruito archi o trottole con il legno e le canne e col riuso di altri materiali.

Tra i video inviati dai partecipanti, quello di una nonna che si è cimentata in 'pencaneddu', sotto gli occhi stupiti dei nipoti. Zhu Qian, studente universitario interessato al gioco tradizionale, ha inviato un video dei nipoti impegnati nel divertimento tutto sardo ad Anji, provincia di Zhejiangad. "Abbiamo dato una risposta all'isolamento sociale che il Covid ci ha imposto", osserva Roberta Muscas, presidente dell'associazione 'Nayeli'. "La speranza e' quella di poter presto ritornare a giocare tutti insieme nelle nostre piazze".

Foto | via Facebook

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