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Foto del buco nero: è sardo il responsabile scientifico

Lo scienziato ha ricevuto anche i complimenti del governatore Solinas. 

La prima fotografia di un buco nero: un'impresa scientifica dalla grande portata storica che per la prima volta ci ha permesso di catturare l'immagine fotografica di un buco nero che si trova al centro di una galassia lontana 55 milioni di anni luce. Il responsabile scientifico del progetto “BlackHoleCam” si chiama Ciriaco Goddi ed è un astrofisico sardo, segretario del consiglio scientifico del consorzio “Event Horizon Telescope”. Goddi, 43 anni, nato a Nuoro e vissuto a Orune, dopo la laurea in Fisica presso l'Università di Cagliari, si è trasferito nel deserto di Atacama, Cile, dove lavora per Alma, uno dei telescopi componenti del consorzio EHT “Event Horizon Telescope”.

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Il presidente della Regione Sardegna ha espresso parole di orgoglio e soddisfazione per l'impresa che vede protagonista un ex studente dell'ateneo di Cagliari: "Sapere che uno scienziato sardo è protagonista di un'impresa scientifica di tale portata storica ci riempie di orgoglio e ci spinge a lavorare con sempre più forte impegno e passione affinché i giovani talenti della nostra isola possano avere, in futuro, maggiori occasioni per non dover portare lontano dalla loro terra il loro sapere e il loro valore".

Lo scienziato orunese ha commentato l'eccezionale risultato ottenuto spiegando cosa mostra la foto: “l'immagine non assomiglia a quella che abbiamo visto nel film Interstellar. Nell'immagine si vede plasma incandescente che orbita intorno al buco nero. La parte interessante è il disco centrale opaco, che mostra la materia inghiottita dal buco nero. E ha concluso: “adesso vogliamo osservare anche il buco nero al centro della Via Lattea, Sagittarius A*, e siamo sicuri che riusciremo a vederlo".

La prima foto reale dei buchi neri arriva dopo che nel 2016 era stata dimostrata la loro esistenza grazie alle onde gravitazionali. La loro immagine, mostrata in contemporanea anche a Bruxelles, Washington, Santiago del Cile, Shangai, Tokio e Taipei, è stata tenuta segreta per mesi e poi pubblicata in sei articoli sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters”. Gli scienziati l'hanno ribattezzata come la foto del secolo, la dimostrazione che la teoria della relatività di Einstein era fondata.

8 i radiotelescopi del mondo che hanno partecipato all'elaborazione dell'immagine e l'Italia ha partecipato al progetto con l'Inaf e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). "Siamo di fronte ad una scoperta epocale – ha commentato Nichi D'Amico presidente dell'Inaf - la prima prova diretta dell'esistenza di un buco nero: è un momento d'oro per l'astrofisica".

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