Logo

Tagliavento, il Crotone e il senso di Mauro per il Var

Il commentatore di Sky e Repubblica sostiene che i calabresi sono stati derubati della vittoria contro il Cagliari per un errore arbitrale, ma non considera gli episodi del primo tempo. E non è la prima volta…

Lo sport, e il calcio in particolare, è bello anche perché ognuno può avere le sue opinioni, che spesso esulano dai fatti, specie se si parla di errori arbitrali. Così il tifoso napoletano dice che la Juve è favorita dagli arbitri, i bianconeri nonostante siano da sempre accusati di avere aiuti si lamentano per i rigori concessi ai partenopei, quelli della Lazio protestano per il gol di mano del Milan e così via.
Insomma, problemi che nel calcio ci sono sempre stati, forse accentuati invece che risolti dall’ausilio del Var, l’arbitro elettronico che consente al direttore di gara di rivedere sul video i suoi eventuali errori e correggerli. Nonostante questo strumento gli errori continuano, e se una volta si diceva che l’arbitro di campo “non ha visto” ed è sicuramente “in buonafede” ora i dubbi aumentano.

LEGGI ANCHE | Verso Crotone – Cagliari: i 5 fatti rossoblù

Fin qui tutto (purtroppo) abbastanza normale: il problema vero sorge quando le opinioni sono a senso unico e arrivano senza contradditorio dalla Tv o da quotidiani importanti. Ne abbiamo avuto un esempio ieri (e non è certo il primo) dopo lo scontro salvezza Crotone – Cagliari, finito (giustamente per quanto visto in campo) sull’1-1, ma con molti errori arbitrali, nonostante il Var. Nel primo episodio l’arbitro Tagliavento concede un rigore ai calabresi per un presunto fallo di Faragò su Nalini, che sembra essere un contatto casuale e comunque col pallone già praticamente perso dall’attaccante. Molto dubbio. Il secondo “caso” è l’espulsione nel finale del primo tempo del difensore rossoblù sardo Pisacane, punito col rosso diretto per un intervento sulla palla (seppur a gamba tesa): perfino secondo il tecnico del Crotone, Walter Zenga, un intervento al massimo “da ammonizione”. Il terzo, sembrato più decisivo perché avvenuto nei minuti di recupero, è il gol annullato ai crotonesi, segnato da Ceccherini, per un fuorigioco che secondo le immagini (viste anche da Tagliavento) col Var è risultato inesistente.

Si dovrebbe parlare di errori gravi da ambo le parti, senza rigore ed espulsione forse il Cagliari avrebbe potuto essere in vantaggio al momento del gol annullato, ma anche avere un uomo in più a saltare dentro l’area, su una punizione al 94esimo. Se però si guardano i grandi media, si parla praticamente solo di “furto” ai danni del povero Crotone, defraudato di una vittoria che poteva essere decisiva nella corsa salvezza. Un atteggiamento tra il superficiale e il fazioso in cui si sono distinti opinionisti come Massimo Mauro, calabrese di origine ed ex calciatore della Juve ma anche di Napoli e Udinese. Sia nel suo intervento “a caldo” di ieri sera sulla Pay Tv sia nel suo fondo di oggi sulla homepage di “Repubblica”, l’ex calciatore ha ribadito lo stesso concetto. Il Crotone è stato derubato. Nel secondo caso ha scritto, per la precisione: “Se fossi il presidente del Crotone mi informerei dai miei avvocati per tutelare non solo la mia squadra, ma una regione intera. La A in Calabria è una cosa che va oltre il semplice fatto sportivo, e questi due punti persi per una decisione del genere sono pesanti. Tagliavento non dovrebbe più arbitrare in assoluto perché è diventato inaffidabile”. Ignorando i due errori precedenti, Mauro dà quindi per scontato che il Crotone non abbia vinto col Cagliari solo e soltanto per un errore arbitrale, ignorando i due episodi del primo tempo, forse meno clamorosi ma altrettanto influenti. È questo un atteggiamento corretto per il commentatore di una tv nazionale e di uno dei quotidiani a maggior tiratura? Del resto, non è nemmeno la prima volta che Mauro mostra una certa antipatia verso il Cagliari. Al termine della recente partita contro la Juve, alle proteste in diretta del presidente sardo Tommaso Giulini dopo i clamorosi errori a danno dei rossoblù, Mauro ha replicato con un sorrisetto sarcastico che sapeva tanto di sfottò, altro atteggiamento che adotta spesso, tanto che perfino il critico televisivo del Corriere della Sera Aldo Grasso, qualche mese fa, si chiedeva in un suo intervento perché SkySport continui a tenere "il commentatore più indisponente che ci sia, arrogante, tendenzioso, furbetto e sommo paraguru".

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.