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Verso Cagliari – Verona: i 5 fatti rossoblù

Scontro salvezza contro i veneti alla Sardegna Arena, con la vittoria quasi d’obbligo per uscire dalla zona rossa e staccare un’insidiosa diretta concorrente.

La svolta tanto attesa dai detrattori di Rastelli non c’è ancora stata nemmeno con Diego Lopez: d’altronde era difficile che in tre settimane il tecnico uruguagio potesse cambiare volto ad un Cagliari in evidente crisi tecnica e di fiducia, infatti risultati alla mano non sembra essere cambiato molto, e onestamente nemmeno il gioco ha visto grandi miglioramenti. Le sconfitte con Lazio e Torino in trasferta ci possono stare, ma soprattutto coi granata era possibile fare molto di più, ed è pur vero che i rossoblù hanno vinto l’unica gara della nuova gestione con un miracolo al 96esimo in casa contro il derelitto Benevento (11 sconfitte in 11 partite di Serie A). Se svolta ci deve essere, non c’è occasione migliore di questo scontro diretto in casa contro la neopromossa Hellas Verona, ferma a 6 punti (3 in meno del Cagliari) frutto di una vittoria interna col Benevento e dei pareggi contro Samp in casa, Crotone e Torino in trasferta. Proprio questo risultato di qualche settimana fa può essere fonte di preoccupazione, visto che i gialloblù veneti sono riusciti dove non hanno potuto gli uomini di Lopez, rimontando due gol ai torinisti: il Verona è una squadra in crescita, che ha recuperato lo svantaggio iniziale nell’ultima gara con l’Inter, perdendo solo per una prodezza di Perisic, e nonostante le contestazioni all’allenatore Pecchia nelle ultime partite ha quasi sempre fatto buona figura (anche se ottenendo pochi punti). Il Cagliari dovrà quindi lottare per 95 minuti per ottenere un risultato positivo, ed ecco 5 aspetti che è utile sapere per l’approccio a questo match:

1)      A Cagliari i rossoblù hanno una tradizione molto positiva contro i veronesi, visto che su 25 gare giocate in casa ne hanno vinte 16, pareggiate 6 e perse solo 3: hanno però perso per 2-1 l’ultimo match giocato, nel 2015 della retrocessione, storica invece la vittoria nel marzo 1970, una di quelle di “avvicinamento” allo scudetto rossoblù, un 1-0 firmato da Riva su rigore.

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2)      Ancora una difesa diversa per i rossoblù, che da quando c’è Lopez, complice l’infortunio di Pisacane, non è mai stata la stessa per due gare consecutive: questa volta potrebbe rivedersi dall’inizio Ceppitelli al posto di Andreolli, mentre tra i veronesi ci sono dubbi sulla disponibilità del giovane Kean, pericoloso attaccante in prestito dalla Juve, e dell’esterno brasiliano Romulo, tra i migliori nella gara contro l’Inter.

3)      I tifosi rossoblù hanno cercato di dimenticarlo subito e lo hanno sfottuto quando il Cagliari ha battuto la sua Spal, ma l’ombra di Marco Borriello sembra essere ancora importante. Senza di lui, che peraltro coi ferraresi ha a sua volta difficoltà, la squadra ha problemi a segnare e il sostituto Pavoletti è un tipo di giocatore molto diverso, che deve essere servito con cross e palloni in area che finora sono quasi del tutto mancati. Per questo, secondo i bene informati, l’intenzione di Lopez è di schierare domenica due esterni capaci di attaccare, come Miangue a sinistra e Van der Wiel a destra. Per l’olandese sarebbe la prova del nove dopo aver nettamente deluso col Genoa, e sicuramente si tratta di un rischio per l’allenatore, considerato anche che in quel ruolo Faragò è stato tra i più positivi delle ultime partite (e decisivo col Benevento).

4)      Quella col Verona è la classica gara da vincere “a tutti i costi”, e così la società cerca di ottenere il massimo sostegno possibile dai tifosi, anche con prezzi dei biglietti “popolari”: le curve costeranno solo 5 euro per gli Under 12, e 12 euro per tutti gli altri, mentre la promozione Family prevede nei distinti che un adulto più un bimbo paghi 20 euro e con due bimbi solo 30 euro. Insomma, è fondamentale come non mai l’appoggio del 12esimo uomo, per cercare di rendere la Sardegna Arena quel fortino che finora non è stato (2 vittorie e 3 sconfitte in questo stadio).

5)      I nostri due cents per la formazione del Cagliari, se noi fossimo Diego Lopez schiereremmo così i rossoblù: Rafael, Romagna, Andreolli, Ceppitelli, Faragò, Miangue, Cigarini, Barella, Ionita (Joao Pedro), Farias e Pavoletti. A match in corso possibili gli inserimenti di Van der Wiel, Padoin, JP e Marco Sau, che ha appena compiuto 30 anni e magari ci terrebbe a festeggiare con un gol pesante. In panchina tra l’altro potrebbe esserci la suggestione Melchiorri, l’attaccante marchigiano amatissimo dai tifosi ma perseguitato dagli infortuni, che dopo due gare intere giocate con le giovanili sembra pronto al rientro, e chissà che questa non sia la partita giusta per rivederlo in campo in Serie A.

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