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Per chi corre Fabio Aru? Polemiche sul web alla vigilia del Tour

Tra rivendicazioni indipendentiste e provocazioni sul web, iniziata in Germania la Grande Boucle del "Cavaliere dei 4 Mori" in bicicletta.

È partita il primo luglio da Düsseldorf, in Germania, l'edizione numero 104 del Tour de France, una delle più importanti corse ciclistiche internazionali, insieme al Giro d'Italia e alla Vuelta spagnola: 21 tappe e tanti pretendenti al titolo, tra questi anche Fabio Aru, sardo di Villacidro, alla sua seconda partecipazione. Nel sito ufficiale del Tour, infatti, è stato inserito nella galleria dei favoriti della corsa. Ma quello che in questi giorni sta facendo discutere, tra critiche e applausi, è che Fabio Aru pur avendo vinto il campionato italiano qualche giorno fa, non “rappresenta” l'Italia ma la Sardegna, con la sua bandiera dei 4 Mori.

Un provocazione che ha acceso il web tra chi dall'isola afferma che “la Sardegna è una Nazione. Una Nazione senza Stato ma una Nazione” e chi, invece, oltretirreno rivendica che è “campione d'Italia e non della Sardegna”. Una polemica web in cui le rivendicazioni indipendentiste si mischiano ad altri temi più legati a come i sardi vengono raccontati nei media nazionali. C'è chi ironizza che non ci si può lamentare troppo (ndr) se “poi tanto in ogni articolo viene puntualizzato la sua provenienza come per esempio: il sardo dell'Astana” e chi invece si sente poco rispettato dalle due narrazioni contrapposte che “per le cose negative siamo sardi per quelle positive siamo italiani”. Come è successo con un servizio del Tg1 durante le tappe sarde del Giro d'Italia di quest'anno.

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Per Juanneddu da Posada è una provocazione dei francesi. Una provocazione degli organizzatori del Tour o di qualche grafico web della Amaury Sport Organisation, che cura il sito, per animare l'attenzione dei social sulla Grande Boucle? Per ora non abbiamo conferme ma, a dispetto della maglia che Fabio Aru indosserà, scompare la bandiera italiana tra quelle dei  protagonisti attesi a questo Tour 2017: i britannici Chris Froome, vincitore dello scorso anno e primo tra i favoriti, e Daniel Martin (che dal 2006 gareggia per l'Irlanda), l'australiano Richie Porte, i francesi Romain Bardet (secondo nel 2016) e Thibaut Pinot, i colombiani Nairo Quintana (secondo al Giro d'Italia di quest'anno) ed Esteban Chaves, gli spagnoli Alejandro Valverde (purtroppo ritiratosi dopo pochi chilometri a causa di una rovinosa caduta durante la cronometro di apertura bagnata da una forte pioggia) e Alberto Contador, il primo corridore africano (Sudafrica) Louis Meintjes e il danese Jakob Fulgsang, quest'ultimo compagno di squadra di Aru pronto a contendersi la leadership nell'Astana.

 

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