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TAGLI AD AEREI DI STATO PER I CANADAIR

CanadairLetta annuncia tagli a voli di Stato e auto blu per finanziare la Protezione civile

Il governo taglia tre aerei di Stato e un quarto delle auto blu, alla ricerca di fondi per la lotta agli incendi, ma non si placano le polemiche, sia per i tempi che per la sostanza del provvedimento. Ieri, il premier Enrico Letta ha annunciato che saranno messi sul mercato un Airbus 319 e due Falcon 900 della presidenza del Consiglio. L'idea è venuta per andare avanti sul contenimento dei costi e insieme dare ossigeno, con elicotteri e Canadair, alla flotta anti incendi della Protezione civile, che è "in grande difficoltà'" dopo che è stata "ridotta ai minimi" dalle ultime finanziarie. Per Letta, si compie "un'ulteriore scelta verso la riduzione dei costi e dei privilegi e una maggiore efficienza". 

La decisione non lascia però soddisfatto il sindaco di Laconi, uno dei paesi più colpiti dai roghi degli ultimi giorni (distrutti 2500 ettari di bosco e macchia mediterranea e paese evacuato): Paolo Pisu parla infatti di "soluzione all'italiana" e aggiunge che si è fatto tutto questo tardivamente e "''per non tagliare gli F35". I 50 milioni che dovrebbero arrivare rappresentano ''Un intervento moderatamente positivo e tardivo'', mentre si sarebbe dovuto scegliere prima "di non ridurre i finanziamenti alla protezione civile da 120 a 80 milioni per la lotta agli incendi, di non ridurre i Canadair da 19 a 14, e di non ridurre a 2 quelli dislocati in Sardegna, nelle base di Olbia, di cui uno perennemente in manutenzione''. 

E intanto finisce in tribunale la vicenda legata all'installazione delle centraline per il rilevamento elettronico degli incendi nell'isola, un sistema contestato dalla Regione e dal Corpo Forestale perché non segnalerebbe con precisione la presenza di focolai. Sono proprio i collaudi ad essere al centro dell'inchiesta avviata dal sostituto procuratore di Cagliari, Gaetano Porcu: collaudi indispensabili per liquidare le fatture di acquisto delle apparecchiature ora al centro di un contenzioso civile tra le ditte fornitrici e la Regione. L'appalto risale agli Ottanta-Novanta, e se in partenza i rilevatori termici dovevano costare circa 15 milioni di euro, col passare degli anni la cifra finale sarebbe quasi raddoppiata.

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