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Terremoto: arriva l'amatriciana della solidarietà

L'iniziativa di un food blogger per raccogliere fondi a favore dei centri colpiti dal tragico sisma di ieri notte: per ogni piatto di amatriciana venduto, i ristoratori di tutta Italia dovrebbero devolvere due euro per gli aiuti.

Arriva l’amatriciana della solidarietà. Il piatto tipico di uno dei paesi più tragicamente colpiti dal terremoto di ieri notte nel Centro Italia, Amatrice nel Lazio, potrebbe diventare un simbolo per tutti coloro che vogliono aiutare chi è stato colpito dal sisma, che al momento ha già causato almeno 63 vittime, di cui 35 proprio nella cittadina in provincia di Rieti. L’idea è quella di una raccolta fondi in tutti i ristoranti  d'Italia, invitati a donare 2 euro per ogni piatto d'amatriciana servito, per aiutare le zone colpite dal terremoto. L’iniziativa è stata lanciata dal food blogger e grafico Paolo Campana, in particolare dal suo profilo Facebook. Campana ha già messo a punto il flyer da condividere sui social  network (che vedete qui sotto), specificando che dei 2 euro da devolvere in solidarietà "uno lo mettiamo noi (i ristoratori) e uno lo mette il cliente".

Un’iniziativa che potrebbe coinvolgere anche tanti locali sardi che servono questo piatto celebre della cucina italiana, che proprio questo fine settimana doveva essere assoluto protagonista ad Amatrice, visto che era in programma la sagra degli spaghetti all'Amatriciana, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Anche per questo erano ancora tanti i romani e villeggianti nella cittadina, fattore che probabilmente ha purtroppo peggiorato l’impatto del tragico evento naturale. L'appuntamento, previsto per sabato e domenica prossimi, quest'anno aveva anche una doppia importanza: si celebrava infatti la 50esima edizione della festa della pasta a base di pomodoro, pecorino e guanciale. Tutto cancellato dal lutto e la disperazione scatenati dalla più forte delle tante scosse di ieri notte.

Una tragedia che come sempre ha acceso i fari sulla solidarietà di tanti italiani, con raccolte di fondi, beni di prima necessità e sangue, specie negli ospedali del Lazio, ma sta anche mostrando il peggio di chi usa i nuovi mezzi di comunicazione, in particolare il web, per fare propaganda alle proprie idee, anche quando sarebbe meno opportuno. Quindi c’è chi se la prende con i migranti, che dovrebbero lasciare i “posti in albergo” ai terremotati italiani, chi ce l’ha con le unioni civili, la cui approvazione avrebbe attirato sull’Italia un castigo divino (Militia Christi), fino ad alcuni estremisti “vegani” che considerano il “karma” di Amatrice quello di essere distrutta, visto che il suo piatto tipico prevede largo uso di carne per la sua preparazione e per questo il paese del Lazio andrebbe “punito”, anche qui da una qualche spietata giustizia divina.

Foto in alto: Pixabay | CC0 Public Domain

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