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Targa e bollo per le bici: il web si rivolta

Protesta su Twitter contro l'emendamento presentato alla legge di modifica del Codice della strada da un senatore Pd, che potrebbe introdurre l'obbligo della targa e del pagamento di una tassa di circolazione anche per i ciclisti italiani.

La bicicletta è sempre più un mezzo di uso comune nelle nostre città e paesi, ed è anche di moda, il che non guasta visto che finora i ciclisti italiani sono stati considerati sempre “di serie B” rispetto agli altri utenti della strada, e molti ci hanno pure rimesso la vita per lo scarso rispetto di chi in automobile si ritiene il padrone assoluto della carreggiata. L’attenzione al mondo delle due ruote ecologiche ha portato ad una serie di proposte anche normative, alla creazione di associazioni di ciclisti e all'estero ad incentivi di vario tipo a usare la bici, ma ha attirato anche l’interesse sgradito di chi magari questo mondo lo conosce solo per sentito dire.

È di questi giorni, infatti, la notizia di un emendamento al disegno di legge 1638, per la modifica del Codice della Strada, il numero 2.13 presentato dal senatore Marco Filippi (del Partito Democratico), che prevede l’introduzione della targa e del bollo anche per le biciclette. Un provvedimento che se passasse sarebbe indubbiamente un ostacolo all’aumento delle biciclette sulle nostre strade, disincentivando l’uso di un mezzo ecologico e della cosiddetta mobilità “dolce”. Insomma, l’Italia sembra rimasta l’unico paese europeo dove invece di favorire i mezzi di trasporto sostenibili dal punto di vista ambientale si cerca di ostacolarne l’uso: per contrastare questo provvedimento e altri simili, è in corso oggi un tweetstorm  con l’hashtag #LaBiciNonSiTocca,  lanciato dall’Associazione Salvaiciclisti Roma per chiedere il ritiro dell’emendamento in questione.

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