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Erri De Luca e il sabotaggio della parola

Erri De LucaChiesti otto mesi per lo scrittore nel processo in corso a Torino: con le sue dichiarazioni sulle azioni contro la linea Tav, secondo il Pm avrebbe commesso "Istigazione a delinquere".

Istigazione a delinquere, per le sue dichiarazioni sul sabotaggio della linea ferroviaria ad alta velocità Tav. È la motivazione della condanna ad 8 mesi  chiesta per lo scrittore Erri De Luca, nel corso dell’udienza di oggi al tribunale di Torino, relativa ad alcuni danneggiamenti ai cantieri dell’opera. Per il Pm, Antonio Rinaudo, le parole di De Luca hanno “un peso importante”, e giustificando sabotaggio e taglio delle reti l’autore avrebbe commesso un reato.

La libertà di espressione ha dei limiti, ha ricordato il giudice, mentre il legale della società Ltf, che ha subito i sabotaggi imputati al movimento No Tav, ha chiesto che la sentenza emani un messaggio. Di opinione opposta l’avvocato della difesa, Gianluca Vitale, che ha parlato di processo alle parole e ha ricordato che la libertà di manifestazione del pensiero deve essere uguale che si parli di coltivazione di patate o di Tav. Lo stesso scrittore, presente in aula, ritiene che la sentenza stabilirà il grado di libertà di espressione nel paese: prossima udienza prevista il 19 ottobre, e in quell’occasione De Luca renderà dichiarazioni spontanee ai magistrati. Solidarietà all’intellettuale è stata espressa, tra gli altri, dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. 

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