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Comuni sardi: su migranti niente solidarietà dal Nord

Barcone migrantiL'attacco da Antonio Satta dell'Anci regionale, che denuncia come le regioni del settentrione stiamo venendo meno all'aiuto verso quelle come la Sardegna, che dall'inizio dell'anno ha visto 1220 sbarchi e accolto centinaia di persone.

Da gennaio ad oggi, la Sardegna è una delle regioni che hanno visto lo sbarco e l’accoglienza del maggior numero di migranti in Italia, per quanto la percentuale totale di quelli presenti nell’isola resti ancora piuttosto bassa. I sardi però, insieme ai siciliani ed altri popoli del meridione, hanno avuto sulle spalle la gran parte dei problemi creati dagli arrivi dalle coste africane, come ha denunciato oggi Antonio Satta, segretario dell'Unione Popolare Cristiana (Upc) e componente dell'ufficio di presidenza dell'Anci (l’associazione italiana dei comuni), affermando  che "la Sardegna è la quinta regione italiana per numero di sbarchi, con l'arrivo da gennaio ad oggi di 1.220 migranti, contro i 166 dell'intero anno scorso. La mancanza di solidarietà da parte delle regioni del Nord è quindi inaccettabile". "Non mi sarei mai aspettato una posizione così dura da parte di alcune regioni del Nord, che tra l'altro costituiscono veri centri di spesa per lo Stato unitario", ha aggiunto Satta. "Ho sempre pensato infatti che una vera spending review andasse fatta nei confronti delle regioni e non dei Comuni. Per la sua posizione, la Sardegna rischia di veder incrementati i flussi di arrivo, e, nonostante il buon lavoro fatto finora dai prefetti, la situazione nei centri di accoglienza potrebbe diventare ingestibile".

Il riferimento dell’esponente politico sardo è sicuramente alle dichiarazioni dei presidenti di alcune regioni del Nord, in particolare Lombardia e Veneto (i leghisti Maroni e Zaia), con il primo in particolare che ha minacciato il taglio dei fondi ai comuni del suo territorio che accettino di accogliere nuovi migranti, provocando dure reazioni anche da primi cittadini dell’estremo Nord come quello di Bergamo, Giorgio Gori, che ha parlato di "minaccia illegittima e inaccettabile". Ma oltre agli affari di Mafia capitale sul business dell’immigrazione, nei quali sono implicati appieno anche esponenti e partiti della destra che si oppone all’accoglienza, qualcuno ricorda anche i provvedimenti adottati, ad esempio, dallo stesso partito di Maroni nel 2002: è il senatore sardo del Pd Luigi Manconi, che su Twitter ha ricordato  "il bel tempo andato, era il 2002, quando due noti buonisti (Bossi-Fini) sanarono d'un colpo solo 700mila immigrati irregolari".

 

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