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Il Cagliari travolge l'Inter: è vera zemanlandia

Zeman CagliariLa storia del tecnico ceco con i suoi alti e bassi, e spezzoni di grandissimo calcio tra Parma, Foggia, Rome e adesso in Sardegna.

Un avvio di stagione difficile, con un pareggio e tre sconfitte (per quanto non tutte meritate), fino ai fuochi di artificio di ieri pomeriggio a San Siro, col suo Cagliari che ha travolto l’Inter. Zdenek Zeman, il tecnico boemo predicatore del calcio offensivo e dell’onestà, in un mondo che con la sportività spesso ha poco a che fare, torna tra i grandi protagonisti del calcio italiano con il 4 a 1 cagliaritano nella Scala del calcio nerazzurra. Il capoluogo sardo diventa finalmente zemanlandia come si sperava in estate, dopo che molti avevano dato la squadra rossoblù “già retrocessa” come ha sottolineato dopo il trionfo lo stesso Zeman.

Del resto, il tecnico venuto dall’est è specialista in spezzoni di calcio paradisiaco, che ha sparso nella sua trentennale carriera. Se avesse trovato un equilibrio con la fase difensiva avrebbe stravinto in Italia e nel mondo, e invece finora sono perle sparse alla rinfusa, nella speranza che la quadratura definitiva del cerchio arrivi proprio in Sardegna. Nella carriera del boemo il buongiorno si vede dal mattino:nella breve parentesi al Parma 1987 batte 2-1 la Roma di Liedholm in amichevole e 6-5 ai rigori a San Siro il Milan di Sacchi in Coppa Italia, ma soprattutto abbatte in un'altra amichevole 2-1 il Real Madrid. Nei cinque anni del Foggia dei miracoli, sperona 2-1 due volte la Lazio, il Napoli e soprattutto la Juve campione d'Italia di Conte e Vialli. A seguire stoppa 2-2 il Milan di Capello, 4-1 invece alla Lazio e al Genoa, 5-0 ai cugini del Lecce.

La Lazio ne ha abbastanza di subire tracolli con lui e lo ingaggia per un triennio di alti e bassi ma dalle parti della zona scudetto. Nel 1994-95 getta le basi della sua leggenda: 5-1 al Napoli e a Padova con due doppiette di Winter, 2-0 in casa Inter, 7-1 al Foggia (tris Boksic), 4-0 al Milan (doppietta Signori). Il 5 marzo 1995 un memorabile 8-2 alla Fiorentina con poker di Casiraghi e con un rosso al suo attuale tecnico Pioli, in una gara in cui confeziona 18 occasioni da gol. Poi altri due sfizi: 3-0 in casa della Juve campione d'Italia e 4-1 all'Inter. Cragnotti sceglie Zoff dopo il tracollo europeo di Tenerife e Sensi opera lo 'scippo': con la Roma nel 1997-98 di eclatante  ci sono il 5-3 al Verona (doppio Di Biagio) e un pesante 6-2 al Napoli con tripletta di Balbo. Nel secondo anno pagano pegno l'Udinese (4-0, doppietta Totti), la Juve (2-0, Paulo Sergio e Candela) e il Perugia (5-1, doppio DelVecchio), nel terzo spiccano un 4-1 a Bari, il 3-1 alla Lazio con doppietta di Delvecchio, primo successo nel derby, e un 4-1 a Vicenza.

Arriva Capello alla Roma e Zeman fallisce vari reinserimenti in Italia e all'esterno. Nel 2004 con il Lecce vince 4-1 a Messina e poi bastona ancora la Lazio, 5-3 con tripletta di Vucinic. Nell'anno di gloria pescarese 2012 in trasferta vince 4-2 con la Nocerina, 4-0 a Padova e ottiene la promozione con un 3-1 in casa della Sampdoria. Poca gloria nel fugace ritorno alla Roma ma tre sassolini dalla scarpa se li toglie: 3-1 fuori all'Inter, 4-2 in casa Genoa e 4-2 col Milan, alla vigilia di Natale 2012. Poi amarezze e sosta ai box fino al 4-1 di ieri al Meazza. Zeman è tornato, il campionato è pronto a godersi altri fuochi d'artificio e i tifosi cagliaritani sperano che quello di ieri non sia stato solo uno stupendo episodio.

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