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MOLESTIE SESSUALI: HASHTAG MISOGINO SU TWITTER

L'invito di un giornalista Saudita a molestare le donne lavoratrici.

Donna arabaArabia Saudita. Un noto giornalista e scrittore, Abdullah Mohamed al-Dawood, ha lanciato su Twitter l’hashtag 'molestate_le_cassiere’, come reazione ad una recente campagna del governo che invece ha proprio l’obiettivo di sanzionare in modo più deciso le molestie sessuali e favorire l’occupazione femminile.
Secondo il giornalista questa campagna del governo saudita violerebbe alcuni precetti del Corano, e per avvalorare la sua tesi porta come esempio un caso risalente ai primi anni dell’Islam che vide il guerriero Alzubair vietare a sua moglie di uscire di casa anche per andare a pregare.

Il caso in sé passerebbe sotto silenzio, o sarebbe etichettato come quello di un folle farneticante che sfoga la sua rabbia repressa su internet, se non fosse che il signor Abdullah Mohamed al-Dawood è un personaggio molto noto nel suo Paese e che ha più di 97 mila follower su Twitter. Cosa ancor più preoccupante è che le sue frasi e le incitazioni a compiere delle violenze sessuali sulle donne lavoratrici hanno ottenuto migliaia di consensi, non solo nel web ma anche fuori.

Anche un altro personaggio pubblico del Paese, il noto predicatore conservatore Khalid Idrahim al-Saqadi, infatti ha appoggiato in pieno le affermazioni del giornalista, affermando che una legge contro le molestie “ha l’unico fine di incoraggiare la dissolutezza” e accusando il ministro del lavoro di preoccuparsi più di trovare lavoro alle donne che agli uomini.
C’è da dire però che un grande numero di dissensi si sono registrati fra gli stessi follower di al-Dawood e soprattutto nell’opinione pubblica.

La risonanza di certi personaggi sul web è qualcosa a cui ormai siamo abituati.
Molti anni prima dell’era di Twitter e dei social network, lo spot di una nota compagnia telefonica in Italia diceva a proposito di Gandhi (vedi a fondo pagina): “Se avesse potuto comunicare così oggi che mondo sarebbe?”. Bene, oggi comunicare “così” è possibile, forse sono certe personalità a mancare. Il web, come è sempre più palese, rimane sempre e solo un potente mezzo, che in certi casi amplifica quello che esiste ed è ben definito nel mondo reale.
Il problema della violenza sulle donne, è un problema mondiale, non solo del mondo arabo. Vedere in che condizioni vivono ancore le donne in certi Paesi del mondo ci serve a riflettere anche su noi stessi.

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