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Esteri: il modello Berlino è entrato in crisi?

Paesaggio KreuzbergScontri e tensioni nella capitale tedesca a partire dal tentato sgombero di un gruppo di migranti richiedenti asilo in arrivo da Lampedusa.

Che succede a Berlino? Le strade della capitale tedesca, da decenni simbolo di libertà e modello di integrazione sociale, da qualche tempo sono teatro di tensioni, scontri ed episodi di guerriglia urbana. Berlino è da sempre una delle città simbolo della libertà: lo era durante la guerra fredda, quando ha rappresentato per l’occidente la “vetrina” del sistema occidentale, e lo è rimasta in seguito, terra di frontiera sospesa come un’isola felice tra il pragmatismo capitalista dei tedeschi e una realtà sociale originale fatta di integrazione tra migranti, punk e giovani tedeschi “liberal”. Il modello Berlino negli ultimi anni ha suscitato l’ammirazione (e la migrazione) di tutto il mondo, ma oggi sembra in crisi, a partire da una vicenda che inizia da lontano, da Lampedusa e gli sbarchi di disperati provenienti dall’Africa.

Quaranta di questi hanno occupato da tempo una scuola nel quartiere di Kreuzberg, uno di quelli simbolo della realtà sopra descritta, di confine ai tempi del muro e popolato da una grande comunità turca, dai punk reduci dagli squat degli anni ’80 e ’90 e dai tanti artisti che hanno eletto Berlino a loro capitale. Quaranta stranieri, molti dei quali richiedenti asilo politico: un problema non certo insolubile, all’apparenza, per quella Germania che pochi decenni fa si è accollata un intero paese da ricostruire. E invece, a sorpresa è arrivata dalle istituzioni una reazione durissima, simile a quelle che ormai si vedono in quasi tutta Europa, ma che non ha tenuto conto della particolare situazione di Berlino e di questo quartiere, andando molto oltre la vicenda dei 40 migranti, superstiti di un primo sgombero di 200 persone alla scuola Gehart-Hauptmann che gli attivisti hanno definito “deportazione”.

I 40 “superstiti” hanno infatti deciso di barricarsi nell’edificio, circondato per giorni da circa mille poliziotti, un vero e proprio spiegamento militare che si è fermato solo davanti alla minaccia degli occupanti di darsi fuoco, e che ha suscitato la protesta di migliaia di attivisti che in qualche modo difendono il “modello Berlino”. La protesta ha portato a un accordo, dopo molte denunce di violenze e minacce da parte della Polizia, e le autorità locali (il “sindaco” del quartiere è dei Verdi) hanno trovato un compromesso che consente ai migranti di restare nella scuola. La tensione non è però scesa, l’eccessiva pressione delle forze dell’ordine non è ben tollerata dal quartiere e la vicenda ha lasciato strascichi, fino a che ieri un episodio ha riacceso la tensione e rischiato di scatenare una vera rivolta: un uomo è stato fermato, malmenato e immobilizzato dagli agenti, mentre intorno cresceva l’insofferenza e la rabbia di centinaia di persone che hanno accerchiato i poliziotti, tentando in qualche modo di “liberare” il prigioniero.

Il tutto, immortalato da un video che gira in maniera “virale” sul web, dove si può constatare quella brutalità in apparenza immotivata già vista in tante situazioni in Italia e fuori, da Genova 2001 in poi, e si nota la reazione dura ma sostanzialmente pacifica dei manifestanti. La vicenda sta scatenando forti polemiche a Berlino, tanto che la Polizia ha dovuto rilasciare una dichiarazione “ufficiale” che recita: "Ieri pomeriggio 6 poliziotti sono stati feriti in seguito ad un attacco di un gruppo formato da 60 persone”. I poliziotti dicono di essere stati chiamati per una rissa e che “negli avvenimenti che si sono susseguiti” al loro intervento “si sono immischiate, ad alta voce, disturbando l´azione in corso dei funzionari, più persone che ritornavano a Kreuzberg da una manifestazione svoltasi a Neukölln. Un uomo di 22 anni ha intralciato il cammino degli agenti impedendo loro di chiarire il decorso dei fatti. Dopo che la polizia ha notificato all´uomo di abbandonare il posto e di desistere dall´ostacolare l´azione, un ufficiale ha preso da parte il disturbatore e 60 persone si sono immischiate nell´azione aggredendo i poliziotti. Due biciclette sono state lanciate contro gli agenti da elementi dal gruppo e un ufficiale di polizia ha subito un trauma cranico che si è dovuto trattare a livello ambulatoriale in ospedale. Solo con il supporto di un ulteriore gruppo di agenti la folla é stata allontanata e due uomini di 32 e 46 anni, così come una donna di 33 anni sono stati arrestati con l´accusa di gravi lesioni corporee, tentativo di evasione in favore di un prigioniero e grave disturbo della quiete pubblica. In totale sei agenti sono rimasti feriti negli attacchi”. Una ricostruzione quantomeno discutibile, che i lettori potranno confrontare con le immagini del video sotto.


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