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Orgoglio Gay in piazza da Roma ad Alghero - fotogalleria

Pride RomaCirca 200mila persone in corteo a Roma per chiedere diritti per le coppie omosessuali, il 28 giugno si ripete ad Alghero.

Una grande festa come al solito colorata e folkloristica, ma quest’anno anche rivendicazioni molto più forti per un cambio di passo della politica, che renda finalmente cittadini “alla pari” con gli altri anche gli italiani omosessuali. Questo il senso del Roma Pride che si è celebrato sabato nella capitale, grande parata che ha attraversato il centro della città con la partecipazione, tra gli altri, dello stesso sindaco di Roma, Ignazio Marino. Proprio il primo cittadino ha promesso a breve uno dei diritti richiesti dalla piazza immortalata nella nostra fotogalleria, quando ha detto che chiederà al più presto al  presidente della giunta capitolina di “portare al voto, subito dopo  l'approvazione del bilancio, la mozione dell'assemblea sulle unioni  civili''.

Secondo il portavoce del Pride in piazza c’erano oltre 200mila persone, una folla composta da tantissimi gay ma anche molti che non lo sono, che però sono convinti che i diritti non debbano essere differenziati a seconda dell’orientamento sessuale. Non solo unioni civili, ma tra le richieste dei manifestanti ci sono anche i matrimoni tra persone dello stesso sesso e la possibilità per le coppie omosessuali di poter adottare bambini, come succede in molti paesi del mondo: su questo da tempo è impegnato in una battaglia il governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, che ricorda come ci siano “bambini ordinariamente violati nei loro diritti fondamentali, vediamo tutti i giorni esempi di genitorialità irresponsabile e superficiale. Chi è in grado di dare amore ad una creatura e di crescerla io credo abbia il diritto di poterlo fare".

Ma non tutto è così semplice, le resistenze culturali, religiose e politiche nel nostro paese sono molto forti e radicate, e questo spiega anche la nostra arretratezza sul fronte dei diritti riconosciuti. Non a caso, in contemporanea al Pride è stata organizzato un corteo “in difesa della famiglia” da gruppi di destra, e non è un caso che in piazza fosse assente il premier Matteo Renzi, finora ambiguo su questi temi, che è stato infatti bersaglio degli sfottò e di riproduzioni “cartonate” da parte degli attivisti gay. L’appuntamento ora si sposta in Sardegna, e per la precisione ad Alghero, dove il 28 giugno il variopinto corteo costeggerà le spiagge di Maria Pia, del Lido e approderà al porto, dove si svolgerà il concerto conclusivo. L’evento è stato presentato nei giorni scorsi in una conferenza stampa a Sassari con l’ex parlamentare transessuale Vladimir Luxuria, che ha lanciato un appello proprio a Renzi, perché “si liberi dagli omofobi e dia un impulso ai diritti civili”.

Fotogalleria di Gemma Romano

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