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Baroni in laguna di Giuseppe Fiori

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IL FATTACCIO
Era notte di luna grande e partì un colpo
Era una notte sbagliata, per pescatori di frodo; di quelle, chiari e miti, che alle guardie non gli costa sacrificio andarsene in giro di perlustrazione sopra una barca vicino a riva o appostate in mezzo ai canneti lungo le gronde,. Lo stagno è calmo, un olio. E al biancore di luna, se ai custodi va di muoversi, l'abusivo si fa presto a distinguerlo, poi sistemarlo diventa un gioco, calci e pugni per cominciare, e la denuncia ai carabinieri.
Ma sino a non molto prima, per tutto ottobre, il tempo era stato da lupi, nell'Oristanese: giorni e giorni di cielo guasto, e acqua e vento, i trattori fermi nelle campagne allagate sembravano galleggianti, qualcosa come resti di naviglio alla deriva. Un flagello, vengono allora momenti brutti, per chi vive zappando alla giornata, lavoro nessuno più ne dà. Però anche si fanno ideali le condizioni nello stagno: il pescatore di frodo ha complici il buio, il freddo, il vento che aguzza la pioggia ad aghi gelati (di sorveglianti in giro non se ne vede, tenuti a letto dalla tempesta) e senza paura di improvvisate può immergersi calmo e rimanere in acqua il tempo che ci vuole. La sera del 28 ottobre '58, riuniti a bere in una bettola di Baratili San Pietro, Angelo Mura, Raimondo Simbula, Giovanni Fanari e i fratelli Giovanni e Francesco Enna avevano deciso di approfittarne anch'essi. Si sarebbero trovati l'indomani, dopo il tramonto, in un punto detto Istadi, all'estremo nord dello stagno.


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N.D.

«Era notte di luna grande e partì un colpo». Incomincia così: con un omicidio consumato fra i canneti che costeggiano le acque immobili della laguna di Cabras.

Ma l'inchiesta giornalistica di Giuseppe Fiori - una delle più importanti fra quelle mai compiute in Sardegna - va ben oltre il fatto di sangue: coglie, insieme, le ragioni d'un conflitto tanto ampio e radicato da apparire emblematico, nella sua interminabile durata.

E le coglie dal di dentro, mimando le voci che ne sono parte. Sicché non si tratta solo di giornalismo. Affiorano lacrime e sangue d'una intera stagione; riecheggiano speranze da troppo tempo sepolte e forse perdute.

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