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Lanciata sul web la Costituzione della Sardegna

Il progetto del Partito dei sardi è visibile ed emendabile fino a dicembre su un sito ad hoc, per creare una nuova carta fondamentale dell’isola.

Nasce una nuova Costituzione sarda, almeno questa è l’intenzione del partito dei sardi che ne è il promotore. Sono cinquantacinque articoli, già disponibili sul sito www.sacartaprosarepubblica.eu, che ogni cittadino è libero di commentare o emendare fino a dicembre, e che compongono il testo della Costituzione della Repubblica di Sardegna presentata oggi da presidente e segretario del Partito dei Sardi, Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda. "In Sardegna c'è un sentimento diffuso di infelicità e sfiducia che nasce dalla percezione errata di un futuro precluso e immobile, all'Isola serve un nuovo stimolo e le motivazioni nascono da grandi idee", ha spiegato l'ex assessore ai Lavori pubblici della Giunta Pigliaru. 

La nuova Costituzione avrebbe radici di cultura democratica e europeismo, di cultura di solidarietà e libertaria, quella “che circoscrive l'esercizio del potere pubblico rispetto alle libertà individuali", ha detto Maninchedda, che ha fatto una rapida carrellata degli articoli più importanti. Dal primo, "dove diciamo che il popolo sardo si costituisce in Repubblica per garantire la libertà e vuole difendere il vincolo culturale e istituzionale della Sardegna con l'Europa", al 4 che "disegna il percorso di appropriazione delle nostre risorse e simboli, dove diciamo quali sono le lingue nazionali della Sardegna, cioè il sardo, il corso, il tabarchino, l’algherese".

Saranno i sardi poi a decidere con un referendum quali sono le lingue ufficiali e con cui sceglieranno il loro inno e la loro bandiera. Secondo l'articolo 6, "ogni confessione religiosa che preveda pratiche contrarie a diritti fondamentali delle persone è vietata". C'è poi la sezione dei diritti fondamentali, dall'articolo 9 al 25. Il 10 ad esempio prevede che ogni cittadino ha diritto di essere trattato dagli organi dello Stato senza arbitrio e secondo il principio buona fede. La Costituzione vieta la pena di morte e l'ergastolo, e prevede all'articolo 14 che ogni cittadino è libero di unirsi in matrimonio o unione civile, aprendo così anche a quei diritti degli omosessuali che tante polemiche avevano causato a livello nazionale.