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Da regione via a bioenergia, protestano i medici per l'ambiente

L'Isde si schiera contro una delibera regionale che autorizza gli impianti a bioenergie, osservando che la Sardegna è già una delle zone più interessate dall'inquinamento ambientale.

La sezione sarda dell'associazione medici per l'ambiente Isde contesta la delibera della Giunta Solinas che autorizza impianti a bioenergie. "In una fase complessa e drammatica di emergenza sanitaria da Covid 19, chi governa trova il tempo di dare il via libera alla realizzazione di impianti a bioenergie, operando ancora una scelta in contrasto con la tutela di ambiente e salute" affermano i rappresentanti dell'associazione, osservando che la Sardegna "è già fortemente condizionata da modelli industriali inefficienti basati quasi esclusivamente sulla combustione da fonti fossili”.

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In tale contesto, così come “il progetto di metanizzazione quale sistema di transizione verso una migliore efficienza energetica a minor costo, anche un programma di utilizzo  delle bioenergie disponibili, realizzato e gestito in base alle misure previste dal Piano energetico ambientale regionale, solleva ancora una volta criticità sanitarie, ambientali e socioeconomiche. I danni sanitari ed economici- affermano i medici per l'ambiente - sono crescenti e interessano la nostra Regione e soprattutto le aree geografiche a forte impatto ambientale e così le persone più vulnerabili (un sardo su tre vive in un luogo inquinato e sono 405mila gli abitanti residenti nei due Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche)".

Peraltro, l’alto tasso di inquinamento, soprattutto da polveri sottili, secondo molti esperti favorirebbe il contagio da Coronavirus. Per Isde l'eliminazione dei contributi statali per le fonti energetiche non realmente rinnovabili deve essere impegno primario di tutte le forze politiche e nell'agenda dei politici della Sardegna.

Foto | PETROSS, TERRA-MEPP & WEST

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