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Autorizzati gli hotel sulla spiaggia ad Arbus e Castiadas

In piena quarantena da Coronavirus la regione da il via libera a due progetti per strutture sull’arenile in grando di “migliorare l’offerta turistica”.

In piena quarantena da Covid-19 arriva l’autorizzazione della regione Sarda a due progetti di hotel in spiaggia. I lavori decisi dalla giunta Solinas avranno un valore complessivo di 23,8 milioni di euro e saranno realizzati nel comune di Arbus e in quello di Castiadas. Nel primo caso si tratta della riqualificazione dell’"Hotel Le Dune Piscinas", che si trova sull’omonima spiaggia, nel secondo della costruzione ex novo di un albergo di alta gamma a Monte Turnu, nel Comune di Castiadas.

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Le opere fanno parte di un programma di sviluppo turistico sottoposto dalle due amministrazioni alla Giunta Solinas che conmuna delibera, nei giorni scorsi, ne ha riconosciuto "il preminente interesse generale e la rilevanza regionale", dando di fatto il via libera. Le motivazioni: "l'esigenza di ampliare l'offerta turistica di fascia alta nel territorio del Sarrabus e consentire la realizzazione di un programma di sviluppo localedi ingente valore economico". Inevitabili le critiche di ambientalisti e non solo. Secondo Maria Antonietta Mongiu, ex assessora della Giunta Soru che varò il Piano paesaggistico regionale (Ppr), attiva con un gruppo di urbanisti di chiara fama sui temi della sostenibilità, si trattadi una delibera che "dà il via a due progetti di cementificazione in spregio del Ppr e della Costituzione: questo è il momento in cui tutto il mondo sta ripensando il suo modello di sviluppo in cui siamo cresciuti. La Sardegna è invece governata da un gruppo che pensa ancora a consumare ulteriormente porzioni di territorio".

E questo, spiega, mentre "la Sanità pubblica ha mostrato la sua fragilità come servizio territoriale dedicato alla persona nel suo contesto di vita ecome prevenzione in osservanza dell' art. 32 della Costituzione, e mentre non sappiamo quali siano i piani concreti della Giunta per superare in Sardegna lo stato attuale di emergenza". All'attacco anche Sinistra italiana. "Inizia lo stupro delle spiagge - denuncia in una nota la Federazione provinciale edell'area metropolitana di Cagliari - Per un'ipotetica manciata di posti di lavoro e il preminente interesse generale, di pochi, la Giunta regionale di destra dà il via libera alla costruzione di nuove volumetrie sul litorale della Sardegna. Un silenzio assordante che vede una grande colata di calcestruzzo per oltre10mila metri cubi su una proprietà di oltre 70mila metri quadrati di cui 60mila in zona urbanistica e circa 13mila vicino al mare". Di qui l'appello al Coniglio regionale e al ministero dell'Ambiente "affinchè venga immediatamente adeguato il progetto, che andrebbe a danneggiare l'ambiente della Sardegna".

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